La stuccatura del Cartongesso

Pietro Testi • 20 giugno 2024

La stuccatura del Cartongesso

Abbiamo finito di montare lastre e profili ed è arrivato quindi il momento delle stuccature. Tra i vari passaggi, questa è la fase più delicata di tutte e occorre procedere con molta attenzione. Va detto fin da subito che un buon risultato della stuccatura dipende in maniera imprescindibile da un corretto montaggio del sistema. Il telaio di supporto deve essere integro e correttamente dimensionato, e occorre valutare se sia necessario prevedere o meno dei giunti di dilatazione. Indispensabile, inoltre, è il corretto montaggio delle lastre: le giunzioni non devono mai essere fatte in corrispondenza di spigoli a parete per quanto riguarda i controsoffitti, o in corrispondenza di angoli di porte e finestre nel caso di pareti e contropareti. Occorre inoltre disporre le giunzioni in senso perpendicolare alla luce proveniente dall’esterno e, soprattutto, valutare le attuali condizioni climatiche. È decisamente controproducente procedere alla stuccatura in giornate piovose o particolarmente umide, poiché l’elevata umidità potrebbe essere stata assorbita dalle lastre. Stuccare lastre umide potrebbe causare ritiri plastici con conseguente insorgenza di cavillature. La conservazione delle lastre in cantiere è egualmente importante: è necessario mantenerle riparate e sollevate da terra.



Valutate le condizioni ambientali, sarà possibile procedere con la preparazione dello stucco. Anche in questo caso, è opportuno verificare quale sia lo stucco migliore da usare in funzione del lavoro specifico. Il sistema Knauf offre una gamma piuttosto ampia di stucchi, ma prenderemo in considerazione i due più usati, lo stucco Uniflott e il Fugenfuller. Il primo è uno stucco di altissima qualità, buona lavorabilità, basso ritiro, alta resistenza meccanica grazie alle microfibre polverizzate ed è ideale soprattutto per la prima mano. Questo stucco non è indicato per la finitura perché difficile da carteggiare; per la finitura è bene usare il Fugenfuller Advance in polvere finissima, con lunga lavorabilità e facile carteggiatura. Il Fugenfuller può essere usato per tutto il ciclo, ma i tempi di asciugatura sono sicuramente più lunghi. La preparazione è egualmente importante: la miscelazione deve sempre essere eseguita a mano e non a macchina.


Ora che abbiamo lo stucco pronto, possiamo procedere con il riempimento dei giunti. È importante controllare che non vi siano viti sporgenti e che i giunti di testa siano stati correttamente preparati. Il nastro d’armatura è sempre indispensabile: comunemente viene usato il nastro in rete autoadesiva, ma può essere usato anche il nastro carta.



I gradi di finitura sono regolamentati dalla norma UNI 11555. Noi di Nuova Rinnova siamo certificati da ICMQ alla norma. La norma suddivide i livelli di finitura in quattro gradi:


  • Q1: Il livello di qualità Q1 è utilizzato per le superfici che non devono soddisfare esigenze decorative e si limita al riempimento di base del giunto tra le lastre in gesso rivestito e delle viti di fissaggio. Dopo la prima mano si prevede solo la rimozione dello stucco in eccesso. Ci si può limitare a una finitura Q1 anche nel caso sia previsto un rivestimento a mattonelle.


  • Q2: La stuccatura Q2 è definita come finitura totale del giunto e delle viti. Soddisfa i requisiti standard per pareti e controsoffitti, ed è quindi il livello di stuccatura minimo se l’obiettivo è di coprire le viti, gli angoli, le spalle e rendere continua la superficie tra i giunti e le lastre, eliminando ogni dislivello e imperfezione. Si esegue sullo strato Q1 con una seconda e terza mano e, se necessario, con carteggiatura. Questo è il livello maggiormente utilizzato dai vari applicatori di cartongesso.


  • Q3: Il livello Q3 è un miglioramento applicato sul livello Q2 se si prevedono rivestimenti a grana fine, pitture opache e fini, rivestimenti di finitura. Sopra il livello Q2 si esegue una fascia di stuccatura più larga e un sottile velo, massimo 1 mm, di rasatura a copertura di tutta la lastra, con lo scopo di chiudere i pori del cartone e creare un livello di assorbimento uniforme. Per noi di Nuova Rinnova, questo è il livello di finitura di default su tutti i cantieri.


  • Q4: Quando si vogliono ottenere superfici finali di qualità estremamente elevata, si passa al livello Q4, con le lastre completamente ricoperte da uno strato di stucco che riduce al minimo la presenza di qualsiasi segno sulla superficie e sui giunti. La rasatura a spessore è realizzata sopra il livello Q2, effettuando una rasatura completa della superficie con prodotti adeguati per uno spessore di due millimetri. La stuccatura Q4 è consigliabile per finiture di elevata qualità estetica o prestazionale. Ad esempio, si consiglia nel caso di rivestimenti lisci o lucidi (carta da parati base metallo o vinilica), spugnati, con vernici o strati di finitura a media lucentezza, marmorino, stucco o altre finiture decorative specialistiche.


La stuccatura livello Q4 è quindi un iper grado di finitura: i tecnici progettisti dovrebbero sempre farne richiesta al cartongessista prima delle operazioni di finitura e comunque inserire eventuali integrazioni sul computo metrico. Quando il progetto prevede una finitura a smalto o l’impiego di lampade a luce radente, questo è il grado di finitura da prevedere in aggiunta.



Le fasi di asciugatura devono sempre essere rispettate, così come è necessario l’impiego di fondi consolidanti. A maturazione dell’intero ciclo, prima di procedere con la tinteggiatura è fondamentale applicare un fondo aggrappante/consolidante. Il fondo agisce come legante per la polvere di lavorazione, uniforma l’assorbimento della superficie trattata, migliora l’adesione di vernici o colle applicate. Il fondo Knauf Tiefengrund è un’ottima soluzione da prendere in considerazione: per noi di Nuova Rinnova è un trattamento obbligatorio su tutte le nostre installazioni.


Nonostante siano stati adottati tutti gli accorgimenti, alcune cavillature potrebbero comunque manifestarsi sul lavoro appena completato. Molto spesso questo aspetto costituisce una critica verso l’installatore, ma spesso egli è incolpevole. Una cavillatura tra il controsoffitto o tra la parete in cartongesso verso le superfici in muratura è purtroppo, in quasi tutti i casi, la normalità. Questo succede per una serie di motivi (problemi di dilatazione muro/cartongesso, imbiancatura eseguita precocemente o senza l’impiego del fondo, condizioni climatiche avverse, assestamenti su nuovi edifici). Meno normale è la comparsa di cavillature sui giunti: in questo caso, occorre capire quale sia il motivo, anche se spesso si tratta di una precoce tinteggiatura del cartongesso. Prima di imbiancare, in condizioni meteo favorevoli, è consigliabile attendere almeno 48 ore dal completamento delle stuccature.

Autore: Pietro Testi 24 settembre 2024
Le pareti in cartongesso al contrario di quel che si possa pensare, sono estremamente più performanti, in termini di isolamento acustico, rispetto alle pareti costruite con sistemi tradizionali, a parità di spessore. Il fatto che sia una tipologia costruttiva “leggera” per così dire, non significa affatto che si tratti di tramezzi poco isolanti vero piuttosto è il contrario. La tecnologia della parete in cartongesso, la rende un sistema ideale al contrastare la propagazione dei rumori tra locali attigui quindi, andiamo a capirne il funzionamento ma prima va fatta una doverosa distinzione, su due principi fondamentali in acustica: Isolamento aereo: Riduce la trasmissione del rumore da un ambiente all'altro. Assorbimento acustico: Riduce il riverbero o eco del suono all'interno di un ambiente. Quindi isolamento ed assorbimento sono due parametri ben distinti da prendere in considerazione. Spesso la richiesta è quella di isolare un ambiente rispetto ad un'altro per cui ci soffermeremo maggiormente su questo aspetto. Il tema dell'assorbimento acustico o insonorizzazione di una stanza, verrà trattato prossimamente. Come è possibile quindi che semplici lastre da 12,5 mm di spessore e pannelli in lana, riescano ad isolare acusticamente meglio di una parete in laterizio? Il segreto è nella tecnologia che compone una parete in cartongesso, essendo questa una tecnica costruttiva a strati, sfrutta un principio fisico detto Massa - Molla - Massa dove lastre, materiali isolanti ed aria alternati tra loro, costituiscono un sistema ideale per contrastare il propagarsi delle onde sonore aeree. Per approfondire questa tematica complessa ed articolata, è consigliato un consulto con il nostro ufficio tecnico.
Autore: Pietro Testi 21 giugno 2024
L’aver eseguito una stuccatura eccellente è requisito fondamentale per ottenere una superficie finita senza segni. Tuttavia, capita che, anche se il cartongessista ha fatto un buon lavoro, in particolari condizioni di luce si possano notare segni antiestetici. Da cosa potrebbe dipendere? Per quanto possa sembrare strano, i segni sono spesso riconducibili alla tinteggiatura. Per tinteggiare, si può procedere a pennello oppure a rullo ed è importante dilatare bene la pittura, evitando di generare accumuli di materiali tra una passata e l’altra. L’azione deve essere veloce e decisa, perché la pittura tenderà ad asciugare rapidamente. Occorre quindi stendere bene il prodotto in maniera uniforme. L’utilizzo del fondo consolidante è sempre obbligatorio alla prima tinteggiatura. Omettere questo passaggio comprometterebbe l’intera operazione di finitura. Il fondo, nelle nostre installazioni, viene generalmente applicato dai nostri operatori. Utilizziamo il Knauf Tiefengrund, un aggrappante con resina sintetica finissima in dispersione acquosa, senza solventi, a saponificazione molto elevata. Knauf Tiefengrund è consigliato come trattamento preliminare per tutti i tipi di superficie a base gesso, su massetti o come mano di fondo per intonaci a base gesso, calce o cemento, perché uniforma il grado di assorbimento della pittura. Il prodotto è ideale per interni come trattamento preliminare di pareti, contropareti e soffitti prima dell'applicazione di piastrelle, tappezzerie o pitture. 
Autore: Pietro Testi 4 agosto 2023
Vi sarà sicuramente capitato di essere al ristorante, apprezzare l'ottima cucina ma vedersi rovinata l'esperienza dall'incredibile rumore di fondo del locale. Il problema non sono gli avventori bensì la conformazione del locale ed i materiali dai quali è composto. Superfici come vetro, acciaio, cemento, piastrelle, sono superfici altamente fonoriflettenti, anche un soffitto o controsoffitto in cartongesso piatto risultano essere veicolo alla propagazione acustica, il ridondare di queste onde è detto riverbero e cioè la capacità di una superficie a riflettere, in questo caso, uno o più suoni. Possiamo ritrovarci lo stesso problema anche all'interno di uffici con più persone presenti contemporaneamente. Spesso i datori di lavoro non considerano il fatto che un'ambiente silenzioso, permetta una produzione più alta oltre che un maggior benessere dei lavoratori.
Autore: Pietro Testi 21 luglio 2023
Quando ristrutturare, significa rispettare la storia di un'edificio
Autore: Pietro Testi 19 luglio 2023
Una sfida vinta, se dovessimo riepilogare in tre parole l'esperienza nel costruire questa abitazione. Cantiere mediamente grande costruito perlopiù nel periodo invernale e portato a termine in tempi record nonostante si fosse lontani da casa, si perchè qua siamo a Crevalcore tra Modena e Bologna.
Autore: Pietro Testi 17 luglio 2023
Casina Pepe fa parte di un complesso di villette denominato "Villaggio Mazzini" costruito nei primi anni sessanta per dare vita ad una località turistica che negli anni si è sviluppata ulteriormente. Siamo alle pendici del monte Fumaiolo, a Montecoronaro, piccola frazione del comune di Verghereto. Montecoronaro è un antico borgo abitato da circa 35 abitanti tutto l’anno ma in passato è stato uno snodo importante ospitando il palazzo della dogana tra lo stato pontificio e il gran ducato di Toscana.
Autore: Pietro Testi 13 luglio 2023
E siamo arrivati alla terza ed ultima pubblicazione, da parte di Knauf, sul periodico Arkitime dedicato ai progettisti. Già questo di per sè, costituisce un vero e proprio successo, il fatto di esser stati scelti da Knauf per ben tre volte, ci riempie di grande soddisfazione ma oggi non parleremo di questo bensì dell'ennesiomo traguardo guadagnato da Nuova Rinnova.
Autore: Pietro Testi 6 luglio 2023
Il giorno 21 giugno 2023 è una data storica, per quel che riguarda l'Italia del cartongesso. Si perchè per la prima volta nella storia di questo paese, si è fatto un passo in avanti verso il riconoscimento pieno, della figura del cartongessista. Troppo spesso assimilato alla figura dell'imbianchino, dello stuccatore, una sorta di alternativa al muratore che di certo non rende merito ad una professione in forte evoluzione dai notevoli risvolti tecnici. Una vecchia battaglia che sembra finalmente sortire i primi frutti, si perchè nel mese scorso, si è tenuta presso la scuola di posa Knauf la prima certificazione alla norma UNI 11555 , di un gruppo selezionato di applicatori.
Autore: Pietro Testi 23 marzo 2023
Seconda di tre pubblicazioni su Arkitime, siamo a Cesena zona casello autostradale Cesena Sud. Passando per la via che porta al mare, è impossibile non notare l'imponente edificio direzionale e commerciale multipiano. Già dall'esterno si comprende la cura dei dettagli e l'utilizzo di materiali quali vetro, alluminio, acciaio e fibrocemento, correva l'anno 2010.
Autore: Pietro Testi 27 luglio 2022
Le reti impiantistiche sempre più complesse, presenti nelle nostre case, trovano nei sistemi a secco, la loro collocazione ideale, grazie all'intercapedine che si viene a formare, ad esempio nel caso di una parete. Siamo però sicuri che sia possibile operare qualsiasi azione sulle strutture metalliche senza rischiare di arrecare danni?
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